mercoledì 23 gennaio 2008

Il comunismo

A grande richiesta esce un articolo sul comunismo.
Qui vi esporrò le mie idee, spero che nella maniera più tranquilla possibile (come non è solito in questo blog...) anche voi spiegate le vostre senza offenderci vicendevolmente....

Partiamo da cosa definiamo comunismo: per comunismo si intende in primo luogo una realtà sociale che presuppone la comunanza dei beni di produzione a cui si accompagna l'assenza dello stato. Invece uno stato socialista è uno stato governato da un partito politico che dichiara la sua lealtà ai princìpi del marxismo.(fonte wikipedia)

Se fosse veramente così saremmo tutti d'accordo che sarebbe la cosa più bella di questo mondo, ma è abbastanza chiaro che noi viviamo di fatti, di esperienze e non di idee...
Con le idee non si sfama nessuno, queste bellissime idee però bisogna anche metterle in pratica!!

Come disse in una bellissima lezione Dalmonte la storia non si fa con i se, ma andiamo a vedere cosa il comunismo ha creato dove è stato scelto come principio ispiratore.
A mio parere questo è l'unico nostro punto di partenza poichè è ciò che è realmente successo, è inutile dire che se le persone che lo avessero fatto ( anche se secondo le teorie comuniste tutti partecipano e hanno la stessa importanza...) fossero state altre i risultati sarebbero stati migliori.

L'unico nostro metro di giudizio è analizzare la storia e vedere se per la popolazione (dal più povero fino al più ricco) è stata una esperienza positiva.

Il primo stato ad avere proposto il comunismo è stata la Russia, ma non possiamo dimenticare la Cina, il Vietnam, la Corea del nord o Cuba (anche se qui la situazione è più complessa).
In tutti questi paesi partendo dall'ideologia (magari possiamo discutere se sia nata come tale, ma di sicuro lo è diventata) comunista si sono fatti quasi escusivamente dei danni alla popolazione dichiarando come unico bene lo stato.
Ecco un elenco delle vittime del regime comunista: URSS venti milioni, Cina sessantacinque milioni, Vietnam un milione, Corea del Nord due milioni, Cambogia due milioni, Europa dell'est un milione, America latina centocinquantamila, Africa un milione e settecentomila, Afghanistan un milione e cinquecentomila, movimento comunista internazionale e partiti comunisti non al potere diecimila. Per un totale di poco inferiore ai novantacinque milioni di morti.
Già di per sè questo è un numero aghiacciante, ma non è l'unica cosa che sconsiglia a uno stato un governo comunista!! Oltre al fatto che in quasi tutti gli stati comunisti il regime non accettava o non accetta opposizione politica andiamo a vedere le condizioni di vita della popolazione!
Io che ho avuto la fortuna di poter viaggiar in giro per il mondo sono stato sia in Russia, che in Cina: in entrambi i paesi le condizioni di coloro che potremmo definire operai sono pessime!
Milioni di persone sfruttate (si, perchè non è solo il capitalismo a sfruttare, ma chiunque ne ha la possibilità..... anche i comunisti lo hanno fatto!!!) da coloro che sono al governo in nome di uno stato che non da certamente buone condizioni di vita. Giusto per fare un esempio: lo stipendio medio di un cinese è di 200 euro al mese!!!! La vita là costa meno, ma vi posso assicurare che è veramente poco, molto meno di quello che voi considerate poco in Italia.....

Voi forse contesterete che non è questo il vero comunismo professato da Marx, ma tutti questi stati dichiaravano di seguire i principi marxisti e sono giunti a tutto ciò...
La storia ci dice ciò, ora sta a voi pensare se queste società sarebbero migliori di una post-capitalistica come possiamo essere noi o sono gli Stati Uniti.

Come la penso io lo sapete, inoltre vedo molta gente "scappare" dai loro paesi comunisti (dove spesso oltre alla mancanza di opposizione c'è anche una fortissima censura nei confronti di ciò che non è a favore del regime) per inseguire una speranza di vita migliore nei paesi che professano il capitalismo, mentre non vedo nessuno cercare di entrare in questi stati comunisti....
Forse è solo un caso....

In seguito vi posto un bellissimo articolo cho ho trovato su http://www.ecofantascienza.it/ che in breve risponde alla mia domanda sul comunismo: esso non spinge l'uomo alla produzione e quindi a migliorare le condizioni di vita della società... (domani lo porto a scuola)
Il comunismo è morto da tempo, e sopravvive nella sua integralità solo negli ultimi "paradisi", come la Corea del Nord e l'isola di Cuba. Ma il fatto che sia crollata l'Unione Sovietica non significa che l'ideologia comunista sia morta. Essa purtroppo sopravvive specialmente in Italia, non solo in quei partiti che ancora espongono nelle loro bandiere la falce e il martello, ma anche negli eredi del partito comunista che hanno mantenuto le stesse idee, lo stesso personale politico, gli stessi sistemi di lotta politica e lo stesso apparato di propaganda creato e finanziato dall'Unione Sovietica, dai tempi di Stalin fino alla caduta del muro di Berlino. L'idea di fondo, espressa nei termini più semplici, è che l'economia di mercato, poiché permette ad alcuni di arricchire e ad altri no, è la causa delle disuguaglianze sociali, che a loro volta sono all'origine di tutte le ingiustizie. E' colpa dell'economia di mercato e del modello di stato liberal democratico, se ci sono da una parte i ricchi (sfruttatori) e dall'altra i poveri (sfruttati). La soluzione adottata dal comunismo è l'economia di stato che, secondo il dettato marxista, restituisce al popolo la proprietà dei mezzi di produzione, mentre la libera economia di mercato viene abolita.Marx, che viveva agli albori dell'era industriale, non è riuscito ad accorgersi che la caratteristica principale dell'economia moderna è il continuo aumento della produttività, che si traduce nella creazione di sempre nuovo valore. Forse ciò è avvenuto perché nelle prime fasi dell'industrializzazione l'aumento della produttività era ancora basso. Oppure perché all'aumento della produttività si sovrapponevano forme di sfruttamento della manodopera che assorbivano tutta la sua attenzione. Ma il suo errore, attraverso il comunismo storico, è sopravvissuto fino ad oggi, e attraverso il gigantesco apparato di propaganda finanziato e sostenuto dall'Unione Sovietica, si è diffuso anche nei paesi non comunisti. Eppure non ci vuol molto a dimostrare quanto siano errati i presupposti su cui si fonda questa ideologia.Ci sono due modi per arricchire. Il primo, che potremmo definire "tradizionale", è quello tipico delle società preindustriali, caratterizzate da tecnologie arretrate e che si evolvono con estrema lentezza. E se l'efficienza dei processi produttivi non aumenta, l'economia diventa un gioco a somma zero, in cui chi vince lo fa a spese di chi perde. Così nelle società arretrate il 90% di chi si arricchiva lo faceva a spese di qualcun altro, e solo il restante 10% diventava ricco creando nuovo valore. Nella società moderna, invece, le proporzioni sono invertite: solo il 10% di chi arricchisce lo fa a danno degli altri, mentre il 90 % ottiene lo stesso risultato facendo aumentare la produttività e creando nuovo valore, anche se può capitare che alla creazione di valore si sovrappongano forme di sfruttamento. Ma che venga continuamente creato nuovo valore a vantaggio di tutta la società, lo dimostra l'alto tenore di vita raggiunto dalla generalità della popolazione in tutti i paesi industrializzati. Un livello di vita che non ha precedenti in nessun'altra epoca storica.La maggior parte del valore aggiunto così creato va a vantaggio di tutta la società, e solo una parte premia chi ne ha il merito. Per esempio Bill Gates è diventato l'uomo più ricco del mondo per avere di fatto inventato il personal computer. Quasi sicuramente, se non ci avesse pensato lui, prima o poi lo avrebbe fatto qualcun altro. Quindi Bill Gates ha forse solo anticipato di qualche anno la diffusione dell'informatizzazione. Ma anche così, con il suo lavoro, ha contribuito a creare un valore aggiunto incommensurabile. Di questo immenso valore a lui ne è andata una piccola fetta, che però è stata sufficiente a farlo diventare l'uomo più ricco del mondo.A questo punto qualcuno potrebbe dire: "Una persona sola che possiede più del P.I.L. di molti stati. Che ingiustizia!". Ma se noi avessimo voluto impedire questa ingiustizia, avremmo anche dovuto impedire l'invenzione dei personal computers. E se avessimo impedito a tutti gli altri Bill Gates grandi e piccoli di arricchire, avremmo ottenuto una società che non è più in grado di creare valore. E' proprio questa la logica del modello comunista: abolire l'economica di mercato e il diritto di proprietà, in modo che nessuno possa arricchirsi, anche se questo significa impedire d'ora in poi la creazione di nuovo valore. Il regime comunista, incapace con l'economia di stato di creare valore, ha costretto la società alla povertà estrema, rendendola così non più giusta, ma molto, molto più ingiusta. Infatti è proprio la povertà il contenitore e la vera fonte di tutte le ingiustizie, e nello stato comunista all'estrema miseria della popolazione si aggiunge la violenza del sistema e la privazione di ogni libertà. Al contrario, è proprio la crescita economica (lapalissiano!) il principale strumento per vincere la povertà, e per rendere la società più giusta.Ciò è vero, anche se la crescita economica non può essere considerata l'unico valore. Affinché l'economia e il denaro non soffochino i valori comuni condivisi, servono delle regole. La tutela dei valori e l'economia devono procedere di pari passo, anche perché, se se così non è, subentra la speculazione che ben presto soffoca la crescita. Ma non c'è dubbio che la crescita economica è un valore importante, perché questo è il solo mezzo per vincere la povertà, e anche perché senza denaro molti problemi non si risolvono.Quindi il marxismo non è altro che un colossale errore e il comunismo un colossale inganno, tale da giustificare, oltre alla condanna della storia, anche la satira ispirata ai Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Premessa: questi sono argomenti delicati. Inoltre noi siamo piuttosto ignoranti (non ci siamo letti Il Capitale di Marx, o sbaglio?).

Parto facendo una critica a quanto citi:

"Nella società moderna, invece, le proporzioni sono invertite: solo il 10% di chi arricchisce lo fa a danno degli altri, mentre il 90 % ottiene lo stesso risultato facendo aumentare la produttività e creando nuovo valore, anche se può capitare che alla creazione di valore si sovrappongano forme di sfruttamento."

Questa affermazione è completamente errata: tu pensi veramente che senza lo sfruttamento che i paesi occidentali esercita in tutto il mondo tu potresti avere lo standard di vita che possiedi? La verità è che il 20% della popolazione mondiale (USA, Europa, Giappone) riesce a vivere "bene" perchè il restante 80% vive "male" (oppure non vive per niente...muore di fame...). Semplicemente dinamiche del genere, che un tempo erano accentuate all'interno di ogni stato ora si sono ampliate a livello mondiale...



"Ma che venga continuamente creato nuovo valore a vantaggio di tutta la società, lo dimostra l'alto tenore di vita raggiunto dalla generalità della popolazione in tutti i paesi industrializzati. Un livello di vita che non ha precedenti in nessun'altra epoca storica."

Seconda critica: non ha senso decantare gli incredibili standard di vita raggiunti. Anche un cittadino della Londra Vittoriana o della Roma Imperiale avrebbe potuto dire lo stesso. In ogni epoca l'uomo ha pensato di essere all'apice del progresso e della ricerca tecnologica, senza accorgersi che essa in realtà non è altro che un fiume che avanzando si allarga in modo esponenziale.
Ma in tutte le società all'acne del loro sviluppo la situazione interna (cio la divisione tra persone ricce, agiate o disagiate) è sempre rimasta ancorata a proporzioni (o percentuali) fisse. (20% ricchi, 80% poveri, seppur con molte sfumature...)
Il vero progresso sociale sta nel creare una società in cui queste proporzioni si avvicinano fino a perdersi nell'uguaglianza.
E' ovvio che un "povero" di oggi sta meglio di un "ricco" di duemila anni fa, ma questo non lo eleva dalla sua condizione: nella società in cui vive, in relazione ai suoi contemporanei, lui rimane comunque un "povero"...e non potrà mai consolarsi pensando "almeno vivo meglio di un ricco di duemila anni fa" quando verrà ogni giorno umiliato dai suoi contemporanei...





Ma adesso, passiamo alla pratica e analizziamo (in modo assolutamente semplicistico) una situazione che hai citato: l'Unione Sovietica.

L'Unione Sovietica all'avvento del comunismo era uno dei paesi più arretrati d'Europa: economia basata in gran parte sull'agricoltura, popolazione in gran parte analfabeta e priva di educazione o conoscenze tecniche, povertà e miseria diffuse.

Adesso immaginiamo di colpo di poterla analizzare una trentina d'anni dopo, dopo la seconda guerra mondiale: produzione industriale seconda solo agli USA, educazione di massa (e di livelli più che discreti), ricerca tecnologica avanzatissima (basti pensare alla ricerca aerospaziale...), esercito più numeroso al mondo e secondo tecnologicamente solo a quello statunitense.
Che cosa è successo in quei trent'anni? Com'è possibile che un paese arretratissimo si sia trasformato così velocemente nella seconda potenza mondiale?

Vediamo di fare chiarezza con una rappresentazione numerica (anche se visti i risultati dell'ultimo compito di matematica potrebbe sembrare una battuta...):

In Russia ci sono 100 abitanti.
Ipotizziamo che, all'avvento del comunismo, ogni cittadino russo potesse disporre di 2. (un numero che indica la sua ricchezza, cioè cibo, vestiti, servizi...)
Ipotizziamo anche che la produzione dello stato fosse 200, teoricamente necessaria a sostenere tutti.

Lo stato decide che ogni cittadino può vivere anche con 1. Chi non riesce muore, chi si oppone viene deportato e gli altri si spartiscono anche la loro parte...non andavano tanto per il sottile...gli abitanti quindi scendono a 90.

Risultato: lo stato dispone di 100 di ricchezza in surplus.

Adesso lo stato decide di investire questa ricchezza per coltivare nuovi campi, costruire nuove industrie, ricerca scientifica (che permette di migliorare la produzione).

Risultato: se prima la produzione totale era 200, ora diventa 300.

Dato che c'è più ricchezza, lo stato decide che ogni cittadino può tornare a vivere con 2. Il cittadino, che intanto era un po' dimagrito, finalmente può tornare a disporre di più ricchezza e, a pancia piena, decide di riprodursi.

Risultato: gli abitanti salgono a 120 e tutti possono disporre di 2 di ricchezza. La produzione è di 300. Quindi ci sono 60 di surplus (300-120x2).

Nuovamente lo stato decide di investire questa ricchezza per migliorare la produzione, la ricerca, fortificare le difese e addestrare un esercito per difendersi.

E così si innesta un circolo virtuoso di progresso materiale.

In Russia è accaduto esattamente questo: ognuno a rinunciato a un po' della sua libertà, un po' della sua ricchezza per l'interesse comune, per il miglioramento economico e militare di tutta la nazione.
Non dico che ciò sia giusto (basti pensare alla morte delle arti e della cultura, della libertà personale, alle deportazioni, alle uccisioni di chi si opponeva...cose davvero orribili), dico solo che ciò a permesso uno sviluppo complessivo altrimenti impensabile.

Esuliamo per un attimo il giudizio morale: una Russia non comunista non sarebbe mai riuscita ad avere un progresso così rapido (perchè, tornando all'esempio, non ci sarebbe stata la possibilità di avere quel surplus iniziale, ottenuto negando libertà ai cittadini, che poi ha innescato il circolo virtuoso di sviluppo. E senza lo sviluppo non sarebbe mai riuscita a vincere la seconda guerra mondiale e ad imporsi come seconda potenza mondiale.
Che poi tutto ciò sia stato ottenuto in modo molto discutibile sul piano morale, non lo metto in dubbio.

Personalmente non approvo assolutamente e, a dire il vero, non condivido neanche le idee di Marx: penso che l'uguaglianza sociale sia innarivabile perchè è insito nella natura umana (anche nelle persone più colte ed istruite o moralmente rette) desiderare di prevalere sui nostri simili.




(ora basta perchè è mezz'ora che scrivo e fuori c'è un sole spettacolare...)

Anonimo ha detto...

Giusto il partire dalla storia, che essendo reale è l'unica giudicabile, le idee rimangono nel campo delle opinioni.
Anto, vero lo sviluppo della russia ma è stato possibile grazie a un regime che impediva la libertà di opinione, di culto, di parola. E questo accade ancora oggi in Cina.
Tutto ciò è inaccettabile e inumano.
Indubbiamente il capitalismo ha dei limiti, ma un capitalismo equo e solidale garantisce un benessere e una libertà che il comunismo si sogna.
Il comunismo è stato un sogno, è diventato una utopia, poi una ideologia assolutistica ed oggi che se ne sono viste le conseguenze è solo un incubo.

Anonimo ha detto...

Ringraziamo il nostro misterioso filosofo (secondo bara è gambetti...) e anto per le loro idee, entrambe ragionevoli perchè non partono solo da una pura ideologia, ma dalla loro applicazione nella realtà...

Anonimo ha detto...

Gambetti?! Nooo... non potrebbe essere il Maranga???

Anonimo ha detto...

Secondo me non è altro che bilù^^

Anonimo ha detto...

Anto, mi dispiace contraddirla, ma io tutti i giovedì pomeriggio dalle 5 alle 6 ho lezione ai miei bambini di catechismo.... quindi è imposibile sia stato io.....
Magari se si firma....

Anonimo ha detto...

Za ci hai letteralmente scassato con sta storia del comunismo..la verità è che ha ragione Anto: noi non abbiamo le competenze per esprimere un parere valido e che non sia influenzato dal nostro stile e dal nostro tenore di vita..a forza di sparare delle boiate è perfino caduto il governo..la politica è uno schifo..comunista o no...

Anonimo ha detto...

io più k altro mi sento a riguardo veram troppo ignorante..x imbattermi in una discuss simile..e mi disp un sacco.è bruttissimo..ma sulla politica di adesso il mio giudizio lo esprimo eccome: sconvolta paola c

Anonimo ha detto...

ah...cito una frase dello zoo di105 k stupido o no mi ha fatto morir dal ridere: "ma scusate, l'altro giorno erano tutti li, in parlamento..tutti tutti tutti...e bin laden dov'era???quando serve nn c'è mai..una bella bombettina e sparivano tutti!!bin laden, t sei fatto scappare un'occasione d'oro!" ovviamente dopo hanno sottolin k nn vogliono istigare al terrorismo, e sicuram neanche io dato k è la cosa k più odio...xò cm l'hanno dtt è stato troppo forte!! paola c

Anonimo ha detto...

le ideologie sono libertà mentre si realizzano , oppressione quando sono realizzate... (Jean-Paul Sartre)

Anonimo ha detto...

ma xk nn si firmano?????è qualche prof??? proffffffffffff firmateviiiiiii!!!!baci a domani paola c

Anonimo ha detto...

"per anni la gente si era fatta in quattro per trasformare il mondo un un luogo sicuro e organizzato. Nessuno si rese conto di che noia sarebbe stata. una volta che il mondo fosse stato diviso in proprietà, sottoposto a limiti di velocità e piani regolatori e tassato e irreggimentato, una volta che tutti fossero stati esaminati e registrati e provvisti di un indirizzo e documenti. Nessuno aveva lasciato spazio all'avventura, se non al tipo di avventura che si può comprare.Su un ottovolante. Al cinema. E anche così sarebbero state emozioni finte. perche uno lo sa benissimo che alla fine i dinosauri non mangieranno i bambini.[...]
E non esistendo la possibilità che si verifichi una catastrofe vera, un rischio vero, ci è preclusa anche la possibilità di salvezza vera. Ebbrezza vera. Eccitazione vera.gioia.scoperta.invenzione.
Le leggi che ci permettono di vivere sicuri sono le stesse che ci condannano alla noia. se non possiamo accedere al caos autentico, non avremo mai autentica pace. se le cose non hanno possibilità di peggiorare, non miglioreranno.L'unica frontiera che ci rimane è il mondo dell'intangibile.Tutto il resto è cucito troppo stretto. ingabbiato da troppe leggi.Per intangibile intendo Internet, i film, la musica, le storie, l'arte, le voci che corrono, i programmi per computer, tutto ciò che non è reale. le realtà virtuali. le simulazioni. la cultura. L'irreale è più potente del reale.Perche la realta non arriva mai al grado di perfezione cui può spingersi l'immaginazione.Perche soltanto ciò che intangibile, le idee, i concetti, le convinzioni, le fantasie, dura. Le pietre si sgretolano. Il legno marcisce. La gente, bè...la gente muore.Ma le cose fragili, come un pensiero, un sogno, una leggenda, durano in eterno. Se riesci a modificare il modo di pensare delle persone.Il modo che hanno di vedere se stessi. Il modo che hanno di vedere il mondo. se riesci a fare questo, allora puoi cambiare il modo in cui vivono.Ed è questa l'unica cosa duratura che una persona può creare. Tanto prima o poi i ricordi, le storie e le avventure saranno cio che rimarra di te. la burocrazia e le leggi hanno già trasformato il mondo in un campo di concentramneto pulito e sicuro. stiamo crescendo una generazione di schiavi. stiamo insegnando ai nostri figli l'impotenza. siamo così strutturati e ossesionati dai dettagli che ormai questo non è più un mondo, è una stramaledetta nave da crociera."

tratto da Soffocare di Palahniuk.


viva l'anarchia!!!!!!

Anonimo ha detto...

"Se non possiamo accedere al caos autentico, non avremo mai autentica pace."

Questo è genio.